In dialogo con Natascha Lusenti
Nogaye Ndiaye, di origini senegalesi, è nata e cresciuta in Italia, assorbendo tutto il pregiudizio e il
rifiuto che la nostra società riserva a chi è “straniero”.
Per anni si è fatta chiamare con un altro nome; per anni si è rifiutata di recarsi in Senegal per conoscere la sua famiglia allargata; per anni ha sofferto terribilmente, sentendosi sbagliata.
Grazie a un doloroso quanto essenziale percorso di decostruzione per liberarsi dal razzismo interiorizzato, si è riappropriata della sua identità̀ e ha trovato l’ispirazione e lo slancio per diventare attivista per i diritti civili e sociali. Lo stesso percorso che ci propone in queste pagine, illuminando quelle zone d’ombra che spesso fingiamo di non vedere o addirittura neghiamo.
Con un approccio intensamente personale e un linguaggio immediato e diretto, Nogaye Ndiaye apre in questo libro, che incrocia memoir e divulgazione, un’onesta conversazione per comprendere la dinamica razziale nel nostro paese e cominciare a “guarire” insieme.
HarperCollins