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Talatou Clementine Pacmogda – Donna in Burkina Faso e donna Burkinabè in Italia Incontro con Talatou Clementine Pacmogda intervallato da estratti del film Boucle en Onde, La via della radio di Elisa Cantelli A cura di Elisa Cantelli

Quando

25 novembre

Tipologia Evento

Incontro/Conferenza

Orario

18:00 - 20:00

Luogo

Spazio Studio TAPPA0 – Vicolo 29 Agosto, Prato

Clèmentine – Essere donna in Burkina Faso, essere donna burkinabè in Italia
Incontro con Talatou Clèmentine Pacmogda intervallato con estratti del documentario Boucle en Onde, La Via della Radio di Elisa Cantelli, girato in Burkina Faso. “Mi mettevo sempre al primo banco di una delle quattro file di banchi, ogni volta che era possibile, o comunque vicino al primo banco. Pensavo che così, anche se ci fosse stato qualche alunno rumoroso che disturba i vicini, io sarei stata al riparo. Di fronte al professore non parla mai nessuno senza permesso.”
Tratto da Nonglem di Talatou Clèmentine Pacmogda.
Clèmentine nasce nel 1977 in Costa D’Avorio e cresce in Burkina Faso. Vissuta in un contesto di povertà estrema, dove lo studio non è la strada che si prospetta per una donna, Clèmentine ha sempre saputo che la sua strada era quella di frequentare la scuola, era un impulso che le veniva da dentro, doveva continuare a studiare, sempre. Lo ha fatto con una caparbietà che l’ha portata prima a laurearsi in Linguistica nel suo paese e poi a vincere una borsa di studio alla Normale di Pisa. Clèmentine si ferma poi in Italia, si sposa e dal 2015 è cittadina italiana, dove inizia a scrivere pubblicando 3 libri sulla sua biografia. Nei suoi racconti si partecipa alla sua crescita dall’infanzia all’arrivo in Italia. Attraverso il suo vissuto, raccontato sempre in prima persona, ci accompagna in “una vita fatta di spine, salite, curve e buchi con a destra e a sinistra dei precipizi” – intervista a Clèmentine – Narrare dall’esterno la storia di Clèmentine rischia di prendere un sapore retorico mentre la sua esperienza letta ed ascoltata direttamente da lei ha un altro peso, le sue parole assumono una forza impressionante, tratta temi dolorosi con grande semplicità creando empatia e consapevolezza. Il suo lavoro di scrittura l’ha costretta ad un percorso interiore profondo, a rileggere il suo cammino e trarne la spinta per avvicinarsi agli altri, con l’anelito di accorciare le distanze tra lei ed il suo pubblico sulla visione del diverso e sull’immaginario stereotipato africano. Ascoltarla dal vivo è un’esperienza unica: Clementine fa piangere, ridere e mentre piangi e ridi rifletti, la sua risata prende tutta la sala e anche il cuore di chi l‘ascolta. “Nei miei libri voglio raccontare i dolori e le difficoltà che ho provato tra Burkina Faso, in una famiglia dove povertà è un eufemismo, e in Italia tra l’università e l’accoglienza. Volevo e voglio che tutti abbiano il loro riconoscimento, che possano raccontare in prima persona se stessi senza alcuna paura. (…) Non sono abituata ad abbattermi, ad accusare la vita o gli altri. Rivivo certe cose con orgoglio. La vita ha voluto buttarmi subito nella sua scuola dura e cruda chiedendo di dare il massimo di me. Ho imparato presto che se volevo vivere e bene, dovevo lottare senza aspettare nulla da nessuno. Ad un certo momento è quello che ho fatto. Credo che questa vita in un certo senso dolorosa, ha fatto di me la donna che sono oggi. (…) Non avevo quindi tanta scelta e l’ho capito già da piccola. Devo però riconoscere che, a tratti, mi sono dovuta fermare nello scrivere perché i miei occhi erano pieni di lacrime. Dovevo respirare forte o correre nelle braccia di mio marito che mi diceva di spegnere il computer. Alcuni ricordi non sono facili da tirare fuori, tornano vivi nel presente, diventano di nuovo forti e sconvolgenti. Quando uno mette sulla carta il suo vissuto, in quel momento si rende conto di com’è stata la sua vita. Io mi sono accorta di non aver mai avuto un’infanzia, ma di aver vissuto sempre da adulta. Mi sono resa conto che non ho mai ricevuto una carezza o una tenerezza. Però significa anche che ne voglio dare tante io agli altri, perché ne conosco il valore e so che se mancano possono far soffrire tanto.”
– Intervista a Clèmentine nel 2020 –
Talatou Clèmentine Pacmogda è insegnate, scrittrice e attivista

Evento organizzato da

Spazio Studio TAPPA0

Informazioni per il pubblico

Evento su prenotazione
Posti limitati – Raccomandata la prenotazione
Numero massimo partecipanti: 35
Dal 6 novembre aperte le prenotazioni:
Elisa 329 5587181 | spaziostudiotappa0@gmail.com | https://www.facebook.com/profile.php?id=61550802982575

E’ gradita una libera offerta

Modalità di partecipazione

Offerta libera

Destinatari

Adulti