“Sabba. Il falò delle verità” è un rituale di catarsi collettiva, ispirato al primo album della band Bluagata, che si traveste da spettacolo musicale per celebrare donne, che nei secoli hanno avuto la volontà di ribaltare la narrazione su di loro imposta dal pensiero dominante, liberandosene. La frenesia sonora si amalgama così al racconto delle loro vite che divengono per le generazioni future un’essenziale eredità intellettuale, etica e sociale. Guida e signora di questo sabba contemporaneo e di un pubblico non più osservatore passivo ma interprete attivo del rito, Bluagata, la “strega” mai vinta. Ogni componente della band, a cui lei stessa dà nome, rappresenta una sua diversa incarnazione, che sporca i loro volti col nero fumo di un rogo inestinto. Figura mutevole, Bluagata serpeggia in spazi scenici anticonvenzionali, insinuando nel pubblico verità scomode e inquietanti che lo costringano a mettere in discussione le proprie convinzioni e l’intera società in cui vive, autodefinitasi presuntuosamente evoluta, ma rimasta sui diritti e sui pregiudizi che riguardano le donne praticamente alla stessa pagina. Il sabba diviene quindi momento di riflessione collettiva, dove il tempo perde la sua linearità e lo spazio la propria gerarchia, eliminando la distanza tra palco e platea e diventando esperienza immersiva, nella quale evolvere le proprie coscienze, creando una diversa narrazione sulle donne, fondata su una nuova eredità, che contrasti quella distorta e tossica ancora oggi dominante, e ispirata a chi in un passato oscuro o nel moralista e omologatore presente ha semplicemente detto NO a ciò che la società aveva già previsto per lei.