Performance & improvvisazione con letture, musica e danza. Due donne sconfinate in fin di vita riemergono dal loro passato. Suzanne Valadon, (1865 – 1938), la pittrice parigina modella e amante di Puvis de Chavannes, Renoir, Henri-de-Tolouse Lautrec, Satie, non seppe mai chi fosse suo padre. Così come non sapeva chi fosse il bambino che mise alla luce, Maurice, bastardo di madre bastarda. Maurice verrà riconosciuto da un giovane pittore Catalano, che si disse “onorato” di “firmare un’opera” di uno di cotanti maestri. Il bambino, epilettico e da subito dipendente dall’alcol, sarà il grande Maurice Utrillo. Ora Suzanne è vecchia, e nel suo atelier l’ultimo giorno della sua vita la assalgono i ricordi. Violette Le Duc, (1907 – 1972), nacque da un rapporto extraconiugale e non fu mai riconosciuta dal padre. Nei suoi romanzi scrive e riscrive di sé, inventando l’autofiction. Nel 1954, “La bastarda” fu candidato al Premio Goncourt, assegnato poi a Simone de Beauvoir. Fuori dagli schemi, Violette Leduc amò le donne, si innamorò di uomini omossessuali ma soprattutto fu travolta da una passione viscerale per Simone De Beauvoir, che invece la teneva a distanza, pur stimandola e aiutandola come scrittrice. Ora, Violette è vecchia e malata di cancro al seno. In fin di vita tenta di raggiungere la sua amata, con il suo corpo, la sua passione, il suo amore.
Evento organizzato da
Associazione Febbre e Lancia
Informazioni per il pubblico
Accesso libero Informazioni: associazionefebbreelancia@gmail.com
Modalità di partecipazione
Gratuita
Destinatari
Per tutti